mercoledì 13 aprile 2016

A proposito di Facebook di Piera Mattei





Mercoledì 13 aprile. Credo che da oggi la mia presenza su Lucreziana 2008 sarà più assidua. Questo corrisponderà a una diversa divisione del mio tempo.

Ho infatti interrotto la mia presenza su Facebook.
Facebook mi avrebbe obbligato a rinunciare a quanto è essenziale per me, cioè avrebbe voluto che io rinunciassi a essere presente come Gattomerlino edizioni. Esige una presenza anagrafica e l'invio di un documento d'identità. Ma io non voglio raccontare su Facebook di me, voglio solo definire i contorni culturali della mia attività come editore, come Gattomerlino, appunto.
Per l’accesso a uno spazio di cultura, normalmente – e dico scaramanticamente “fino a oggi” – nessun documento d’identità è richiesto. Solo i delegati dai centri di potere richiedono e possono richiedere fotocopia del tuo ID. Solo dove avviene una importante transazione economica, un passaggio considerevole di beni da uno ad altro soggetto è richiesta la fotocopia di un documento d’identità.
Ne deduco che Facebook che impone di inviarlo, non può essere frequentato come luogo virtuale d’incontro culturale. Facebook corrisponde a un centro di potere. Ciò che a Facebook interessa è stenderti sulla sua piattaforma, a Facebook interessa catalogarti, influenzarti, infine plasmarti.

Grazie, Facebook, credo che farò a meno di te. Anche perché mi avanzerà così una quantità di tempo. Tu infatti, nonostante le resistenze che si pensa di saper opporre, hai alla fine un effetto drogante e  richiedi a chi ti frequenta molto tempo, tu  succhi creatività.  Rimpiango le bellissime foto che ho postato e che hai inghiottito nel gorgo scuro della tua anonima voracità!


Tu per me oggi, Facebook, sei solo un vuoto contenitore.  E a questo contenitore chiedo, se sa rispondere: non sono i contenuti, non ti bastano quelli a definire l’identità di un frequentatore del tuo spazio?

Nell'immagine la copertina Del libro in corso di stampa"Malakhovka" di Piera Mattei Gattomerlino edizioni


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